LA DIVINA COMMEDIA III

LA DIVINA COMMEDIA e l’inferno dantesco

 

Venerdì 14 maggio, presso il salone dell’Acli di Arcisate, prosegue il percorso letterario organizzato dal “gruppo culturale la fornace” e dalla “Cooperativa Acli”, sulla Divina Commedia di Dante Alighieri. In questa terza serata, intitolata “Dante e la cultura classica”, il relatore il Dottor Davide Fumagalli illustra, attraverso un confronto tra la Divina Commedia e L’Eneide di Virgilio, come l’influenza classica abbia avuto un notevole impatto su quest’opera; Dante nella sua commedia, non scrive nulla di inventato, ma innovativo, e possiamo vederlo raffrontando alcuni episodi, come quello di Caronte, dove se similitudini sono molte e qualche elemento innovativo si ha nella descrizione degli  occhi, di fiamma nell’Eneide e contornati di fiamme rotanti nella Divina Commedia.    

Caronte - Paul Gustave Dorè

  Proseguendo la serata, il tema si è incentrato sulla figura di Ulisse e sul modo rappresentato nell’inferno: Dante probabilmente aveva letto l’Odissea nelle traduzioni latine e la figura descritta in esse era di un uomo dominato dall’ardore della conoscenza, quando in realtà nell’Eneide appare un uomo astuto e carismatico; di conseguenza si ha un parallelismo tra Ulisse e Dante, tutti e due spinti dalla conoscenza, ma mente il primo rimane confinato nella sfera terrena, il secondo accede, guidato dalla volontà divina, ad una conoscenza superiore.  

XXVI canto - Priamo della Quercia